Perché la pianificazione energetica aziendale conviene
Esistono molti modi per ridurre i consumi della tua impresa. Uno di questi si chiama pianificazione energetica aziendale ed è alla base di qualsiasi progetto di risparmio legato all’efficienza e al taglio delle spese per luce e gas. Con la pianificazione energetica aziendale si possono valutare e quantificare strategie mirate nel breve e nel lungo periodo, abbassando le spese energetiche di ogni comparto coinvolto, dalla logistica al trasporto, dallo stoccaggio merce al riscaldamento. L’impatto di una buona pianificazione energetica si ripercuote su tutta la filiera e porta non soltanto a una migliore gestione del bilancio, ma anche a una maggiore produttività. Il principio, dimostrato da diversi studi di settore, risulta chiaro quando si pensa all’impianto di riscaldamento dell’auto e a come venga sfruttato il calore prodotto dal motore. In questo caso il recupero di aria calda massimizza la produttività dell’auto. E per quanto riguarda le aziende?
ESEMPI DI PIANIFICAZIONE ENERGETICA AZIENDALE
Il settore primario, secondario e terziario in cui operano le Grandi, Medie e Piccole Aziende è caratterizzato in larga parte da elevati consumi energetici e scarsa efficienza. Una situazione che emerge nel momento in cui si analizzano i sistemi di condizionamento, la coibentazione degli edifici, l’approvvigionamento energetico, l’organizzazione dei trasporti. Casi recenti di una corretta pianificazione energetica hanno portato ad esempio a un -30% di raffrescamento estivo grazie alla semplice pittura delle coperture del fabbricato con vernice bianca. C’è poi chi ha sdoppiato l’interruttore della luce per separare l’illuminazione interna da quella esterna, o chi si è affidato alla domotica per ottimizzare l’accensione dei computer.
Le possibilità non mancano ma per riconoscerle occorre affidarsi a un servizio di Energy Management all’altezza. Se alcuni interventi sembrano banali, altri si confermano validi solo dopo un’attenta analisi. Tra i tanti, l’episodio di un impianto fotovoltaico che veniva sovrariscaldato dalle unità esterne del sistema di condizionamento dell’aria. L’imprenditore non era a conoscenza di un dettaglio fondamentale, e cioè che il rendimento dei moduli dipende anche dalla temperatura a cui lavorano: alte temperature abbassano la “produttività” dell’impianto. Questo dettaglio, all’occhio di un professionista, non poteva certo sfuggire. Spostare le unità esterne ha comportato un notevole risparmio, merito di una pianificazione energetica accurata e rigorosa.