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Il tuo broker per l’energia elettrica aziendale

Broker energetico aziendaleRivolgersi a un broker per l’energia elettrica aziendale significa poter valutare fra diversi fornitori di energia quello che meglio risponde alle esigenze del nostro business. Non si tratta solo di trovare l’offerta per l’energia elettrica e il gas più bassa: un bravo broker per l’energia elettrica è in grado di aiutare l’azienda a orientarsi nel mercato libero tra centinaia di proposte che andrebbero considerate, oltre che in base al prezzo, anche in base alle condizioni di erogazione del servizio. Ogni settore e ogni singola azienda presentano infatti caratteristiche uniche, per cui non è detto che a parità di tariffario anche le condizioni risultino vantaggiose. Se cambiano le modalità di produzione, il fabbisogno, gli orari di funzionamento dei macchinari e perfino la provincia in cui è localizzata l’azienda (Verona, Padova, Vicenza o altre) cambieranno anche i margini di risparmio potenziali di quella fornitura.

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Bolletta elettrica dell’azienda: la valutazione gratuita

Bolletta elettrica aziendaAnalizzare la bolletta elettrica dell’azienda è una delle prime misure da intraprendere se si desidera ridurre i costi superflui e investire nell’efficienza energetica. Capita infatti più spesso di quanto si possa immaginare che il fornitore di luce e gas inserisca nel contratto clausole espressamente pensate per gonfiare la tariffa e quindi aumentare il guadagno. Un comportamento tanto frequente quanto trasversale, che può essere tuttavia individuato proprio nella bolletta elettrica dell’azienda grazie a una semplice valutazione gratuita. Il riscontro che si ha da un intervento del genere rappresenta in ogni caso solo la punta dell’iceberg: di fatto, le strategie da seguire sono davvero tante e includono operazioni strutturali o di semplice modifica di contatti e forniture. Vediamo qualche esempio.

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Analisi energetica gratuita dei consumi in azienda

Analisi energetica consumi aziendaliL’analisi energetica dei consumi aziendali è un servizio prioritario per una società ESCo e per chiunque si occupi di energy management per conti di imprese e ditte. Attraverso l’analisi dettagliata dei consumi energetici è infatti possibile identificare gli sprechi, le dispersioni di calore e l’efficienza energetica dell’edificio. La prima fase del lavoro di analisi dei consumi aziendali porta come risultato un audit energetico, ovvero un report con le voci relative ai consumi. L’audit, divenuto obbligatorio a dicembre 2015, rappresenta lo strumento più completo per inquadrare la situazione ed elaborare un piano strategico per tagliare i consumi e iniziare a risparmiare. Non per forza l’azienda dovrà affrontare tutti i punti sollevati, il più delle volte viene concordato un percorso a step che consente di investire gradualmente un certo budget e beneficiare di un progressivo ritorno economico nel medio e, soprattutto, nel lungo periodo.

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Illuminazione LED per capannoni industriali

Illuminazione LED per capannoni industrialiL’illuminazione a LED è la soluzione ideale per capannoni industriali e grandi spazi in generale perché consente di ridurre le spese in bolletta e beneficiare di importanti agevolazioni fiscali legate all’emissione di certificati bianchi. Come abbiamo scritto nell’articolo dedicato ai certificati bianchi per l’illuminazione a LED, nel caso di ammodernamento dell’impianto è possibile risparmiare un 10% circa dell’investimento proprio grazie a questo tipo di incentivo. Il percorso burocratico richiede il calcolo del risparmio energetico maturato dal nuovo impianto di illuminotecnica all’interno del capannone industriale. Una procedura che prevede il computo dei consumi prima o dopo l’intervento, così da dimostrare l’effettivo efficientamento del capannone ottenuto con l’utilizzo di illuminazione a LED.

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Bilancio energetico aziendale: perché è così importante

Bilancio energetico aziendalePianificare un bilancio energetico aziendale significa  individuare, quantificare e poi analizzare i consumi di un’impresa in ottica di risparmio, o per meglio dire di ottimizzazione delle risorse. Obiettivo del bilancio energetico aziendale non è soltanto la riduzione dei costi ma anche l’incremento dell’efficienza a livello di gestione e produttività. Base di partenza di qualsiasi bilancio è l’audit energetico (obbligatorio da dicembre 2015), una diagnosi completa dei consumi principali e secondari. Dall’impianto di illuminazione al sistema di riscaldamento, dall’alimentazione dei macchinari al condizionamento dell’aria in ufficio. I consumi vengono monitorati grazie all’utilizzo di contatori e sotto-contatori appositi per singole utenze o aree produttive, in modo da definire con precisione i flussi di energia e tagliare eventuali sprechi.

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Società di consulenza energetica: di cosa si occupa

Società di consulenza energeticaIl significato di “Società di consulenza energetica” è senz’altro legato a quello di Energy Service Company (abbreviato in ESCo). Si può dire infatti che tutte le ESCo, in quanto tali, sono considerate società di consulenza energetica, mentre non tutte le società di consulenza energetica rientrano fra le ESCo. Queste ultime, secondo la legge italiana, sono in grado di erogare determinati servizi dietro compenso e determinati servizi “a costo zero”. Nel secondo caso il guadagno si genera dal risparmio conseguito per conto del cliente con interventi di efficientamento energetico. La differenza dunque è sostanziale perché in un caso la consulenza ha sicuramente un costo mentre per le ESCo potrebbe anche non averlo, dipende dagli accordi presi e dalla partnership fra ESCo, banche e istituti di credito.

I SERVIZI EROGATI DA ESCO E SOCIETA’ DI CONSULENZA ENERGETICA

I servizi proposti da ESCo e società di consulenza energetica sono pressoché sovrapponibili. Il target di entrambe è infatti l’azienda, l’impresa o la ditta artigianale in cerca di maggiore efficienza nei consumi. L’obiettivo di una società di consulenza energetica è individuare insieme al cliente una o più strategie di risparmio nel breve e nel lungo periodo. Non si tratta di fermarsi alle soluzioni più blasonate come l’installazione di un impianto fotovoltaico sul capannone industriale o la sostituzione delle normali lampade con tecnologie di illuminazione a LED per grandi spazi. Pur essendo efficaci, queste soluzioni, se adottate singolarmente, non apportano cambiamenti significativi.

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Efficienza energetica industriale: gli incentivi per il 2016

Incentivi efficienza energetica industrialePochi ma buoni. Saranno così gli incentivi per l’efficienza energetica industriale che ci aspettano nel 2016. In attesa di vere riforme strutturali del settore, le aziende potranno continuare a usufruire di alcuni interessanti incentivi per l’efficienza energetica. Il più importante rimane il sistema dei certificati bianchi, anche noti come Titoli di Efficienza Energetica (TEE). Il piano è stato attuato per il quadriennio 2013-2016 e sarà quindi in vigore anche il prossimo anno. Come abbiamo scritto di recente nell’articolo “Certificati bianchi: cosa sono e quali opportunità”, i Titoli di Efficienza Energetica premiano le aziende che dimostrano il risparmio conseguito a livello di consumi elettrici. I sistemi per ottenere gli incentivi sotto forma di titoli in questo caso sono due, a consuntivo (si misurano i consumi prima e dopo un certo intervento di risparmio) e tramite modulo con dettagli tecnici dell’azienda e del tipo di efficientamento adottato.

Le agevolazioni sulle accise e gli altri incentivi per il 2016

Nel 2016 le aziende potranno inoltre beneficiare delle agevolazioni sulle accise. Anche qui il meccanismo è abbastanza semplice: se esistono i presupposti, l’azienda viene classificata come “energivora” (ad alto consumo di energia) e questo le permette di interrompere il pagamento di una serie di accise non dovute, recuperano oltretutto le spese sostenute negli anni passati (valore retroattivo). Si tratta di una forma di incentivazione poco nota ma non per questo meno allettante. Come per i certificati bianchi, l’aiuto di una società ESCo per la consulenza energetica è indispensabile e garantisce il giusto approccio alle questioni burocratiche e alle analisi tecniche richieste.

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5 soluzioni di risparmio energetico nei capannoni

Risparmio energetico capannoni industrialiNel settore industriale, il risparmio energetico dei capannoni gioca un ruolo essenziale. Sia d’estate sia d’inverno, il costo per alimentare macchinari, impianti di illuminotecnica, sistemi di condizionamento dell’aria e così via, pesa infatti sul bilancio dell’azienda e spinge la dirigenza a cercare soluzioni efficaci e immediate per risparmiare energia. Il primo intervento che viene in mente è l’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto del capannone. Ancora oggi le detrazioni sono vantaggiose e il risparmio energetico nel lungo periodo è innegabile. Tuttavia, il fotovoltaico non è il solo intervento possibile, anzi. Le opportunità sono molteplici e includono strategie semplici come le agevolazioni sulle accise per le aziende energivore. Vediamo insieme le 5 soluzioni più appetibili del momento.

1) CAMBIO FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA

Partiamo da un dato di fatto: molti contratti di fornitura di energia elettrica e gas includono clausole che permettono alla ditta fornitrice di addebitare costi superflui all’azienda. Per il proprio capannone è quindi consigliabile valutare con attenzione se è il caso di cambiare fornitore e usufruire di una delle tante offerte di luce e gas commisurate alle reali esigenze aziendali.

2) TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA E RIDUZIONE ACCISE

La seconda soluzione per risparmiare energia in un capannone industriale è quella di entrare nel mercato dei titoli di efficienza energetica, meglio noti come certificati bianchi. Ugualmente valida è la scelta di intraprendere l’iter per essere inclusi nella lista delle imprese energivore e godere così della riduzione delle accise per i consumi di energia elettrica futuri ed eventualmente passati.

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Le agevolazioni sulle accise per le aziende energivore

Agevolazioni accise aziende energivoreEsattamente 3 mesi abbiamo dedicato un articolo alle esenzioni sulle accise per l’energia elettrica aziendale, ovvero alla possibilità di risparmiare fino al 6-7% sulla spesa per l’energia elettrica con la semplice inclusione della propria azienda nella lista delle imprese “energivore”. L’agevolazione sulle accise per le aziende energivore conviene, eppure, la sua particolarità la rende una delle soluzioni meno note per il cost saving aziendale. Il meccanismo è piuttosto semplice e non comporta alcun intervento strutturale. In pratica, l’attuale legislazione in materia prevede l’eliminazione delle accise legate ai consumi energetici per le aziende classificate come energivore. Il riferimento è il D.Lgs. 26/10/1995 n. 504, meglio noto come Testo Unico sulle Accise, contenente tutte le indicazioni del caso. Ma come procedere per ottenere questa forma di agevolazione?

L’ITER BUROCRATICO PER OTTENERE LE AGEVOLAZIONI SULLE ACCISE

Il primo, irrinunciabile requisito per ottenere le agevolazioni sulle accise è quello di essere un’azienda energivora, e cioè di avere grandi consumi. Quello che bisogna fare, innanzitutto, è dimostrare quanto incide il consumo di energia elettrica sulla produzione e quindi, in un secondo momento, quantificare la quota di consumo da escludere dall’applicazione delle accise. In base alla situazione di partenza e all’organizzazione della struttura aziendale, l’iter consigliato prevede l’installazione di contatori e sottocontatori e in parallelo la compilazione dei documenti necessari per l’inoltro della domanda. I documenti richiesti includono lo schema unifilare dell’intera rete elettrica, il verbale dell’Ufficio dell’Agenzia e altri ancora.

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Perché il cost saving aziendale passa per i consumi

Cost saving aziendaleSi chiama cost saving aziendale ed è una parola chiave per la buona gestione di un’impresa. Il concetto di cost saving si accompagna alla crescente domanda di soluzioni per il taglio dei costi fissi da parte delle imprese. Costi fissi che passano prima di tutto per i consumi energetici di gas e luce. Al di là della tassazione sul fatturato lordo, le spese fisse per alimentare i macchinari, riscaldare gli uffici, illuminare magazzini e capannoni, muovere i mezzi di trasporto e così via, rappresentano infatti nella stragrande maggioranza dei casi la prima e più consistente voce nel budget di un’azienda. È qui che le aziende devono concentrare il tiro e adottare una politica di cost saving mirata. A volte basta davvero poco, si pensi ad esempio all’esenzione su accise energetiche non dovute, che pesa per il 6-7% circa sul totale dei consumi. O alle tante opportunità offerte dal mercato dei certificati bianchi, con veri e propri bonus fiscali alle aziende più efficienti.

I benefici per chi sceglie il “cost saving energy”

Nel cost saving rientrano le numerose pratiche di cost saving energy: dall’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto del capannone alla sostituzione delle vecchie lampade con sistemi a LED, dalla scelta di veicoli ibridi ed elettrici alle agevolazioni sulla fornitura di gas ed energia elettrica. Occasioni di risparmio date non solo dalla riduzione delle spese in bolletta, ma anche da una migliore gestione dei consumi e dalla possibilità di accedere a incentivi governativi e regionali (in testa, ancora una volta, i titoli di efficienza energetica). ll cost saving diventa in quest’ottica un percorso strategico di risparmio di lungo termine, che tiene conto di ogni più piccola opportunità per ridurre la spesa legata al consumo di luce e gas in azienda.

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