Guida al fotovoltaico sul tetto delle aziende
L’impianto fotovoltaico viene installato sul tetto delle aziende per diversi motivi, tra cui spazio e orientamento. La copertura esterna di capannoni, fabbricati e immobili risponde infatti a questi e altri requisiti fondamentali (distanza, accessibilità, ecc…) senza i quali il rendimento dell’impianto non giustificherebbe l’investimento.
È opportuno che le caratteristiche del tetto dell’azienda siano analizzate di volta in volta con estrema attenzione, assicurando una progettazione accurata e un dimensionamento corretto.
Il primo fattore da prendere in considerazione è lo spazio: per quanto riguarda i tetti piani, i moduli andranno montati su basi di appoggio inclinate e distanziate per via dell’ombreggiamento reciproco. Per ogni KW di potenza, dunque, occorreranno dai 10 ai 12 metri quadri circa di area libera. Se invece il tetto è inclinato ed esposto come dovrebbe, lo spazio necessario potrà scendere fino a 7-9 metri quadri per KW di potenza.
DALLA TIPOLOGIA DI PANNELLI ALL’ORIENTAMENTO DEL TETTO
Se lo spazio è il primo e più importante parametro da valutare, è anche vero che la tipologia di pannelli fotovoltaici influisce e non poco sulla metratura richiesta. Pannelli monocristallini, policristallini o a film sottile reagiscono in modo differente alla provenienza dei raggi solari (luce diffusa o diretta) e questo determina il tipo di installazione e, di conseguenza, l’area da occupare. Essenziale è poi l’orientamento (o esposizione) del tetto dell’azienda, ammesso che si possa usare questo termine e non si abbia a disposizione un tetto piano (in questo caso andranno studiati supporti inclinati). Ideale risulta un’esposizione del tetto a sud, ma vanno altrettanto bene esposizioni a sud-est o sud-ovest. Per quanto riguarda l’inclinazione dei moduli fotovoltaici, questa varia in base alla località in cui sorge l’edificio aziendale.
Più ci allontaniamo dall’equatore, maggiore dovrà essere l’angolo di inclinazione del tetto o dei supporti montati sul tetto. Nello specifico, al Nord Italia l’inclinazione ottimale si avvicina ai 40°, mentre al Sud possiamo massimizzare il rendimento fermandoci a 30°. Da non sottovalutare infine la presenza di elementi esterni (antenne, campanili, altri edifici) la cui ombra, durante il giorno, cade su parte o su tutta la copertura del fabbricato. In generale, un’analisi preliminare approfondita rivela non soltanto la fattibilità dell’impianto, ma fornisce anche preziose informazioni sul tempo di rientro dell’investimento, su eventuali incentivi per bonifica dell’eternit, e su tutto ciò che è necessario conoscere per un risultato all’altezza delle aspettative.