Il servizio di interrompibilità istantanea del carico

Servizio di interrompibilità istantanea del caricoIl servizio di interrompibilità istantanea del carico riguarda sia la fornitura di energia elettrica sia la fornitura di gas naturale. Come suggerisce il nome, il carico di energia o gas viene interrotto in tempo reale e senza alcun preavviso in occasione di picchi di consumo a livello nazionale. Chiamarlo “servizio” sembrerebbe un controsenso: al contrario, è appunto grazie all’interrompibilità del carico che si ottengono tariffe molto più basse. Si tratta di valutare con estrema attenzione pro e contro, calcolando se, a fronte del risparmio conseguito, l’azienda è in grado di sostenere l’improvvisa interruzione di energia elettrica o gas. Come abbiamo specificato nella pagina dedicata all’interrompibilità dell’energia elettrica e del gas, è importante ricordare che questo tipo di servizio è previsto solo per aziende con altissimi consumi. Vediamo a quali condizioni.

QUADRO NORMATIVO E ASSEGNAZIONE DELL’INTERROMPIBILITA’

Il quadro normativo che regola il sistema di assegnazione dell’interrompibilità ruota intorno alle “Disposizioni in merito alle procedure per l’approvvigionamento a termine da parte di Terna delle risorse interrompibili per il triennio 2011-2013 ai sensi dell’articolo 30, comma 18, della legge 23 luglio 2009, n. 99”. A riguardo è possibile consultare il sito di Terna (il gestore della Rete Elettrica Nazionale) e in particolare la sezione Servizio di interrompibilità. Qui sono presenti diversi documenti interessanti, incluso l’elenco delle assegnazioni con le ragioni sociali delle aziende aderenti e le quote vendute fino al 31 dicembre 2013. Al momento non sembrano esserci informazioni più recenti, né da parte di Terna né dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico.

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Calcolo del costo dell’energia elettrica per le aziende

Calcolo costo energia elettrica aziendeIl calcolo del costo dell’energia elettrica permette alle aziende di verificare se l’importo pagato al fornitore corrisponde a quanto effettivamente è stato consumato. La trasparenza, pur trovandoci in una situazione di libero mercato, non è affatto scontata e a farne le spese, oltre ai privati, sono le imprese di piccole e grandi dimensioni. Il problema nasce fin da subito, al momento della stipula del contratto di fornitura. Spesso e volentieri quest’ultimo viene formulato prima di tutto nell’interesse del fornitore, colui che di fatto stabilisce le condizioni di erogazione dell’energia elettrica. Tali condizioni, a loro volta, determinano il costo e dunque la spesa per le aziende. A causa di oneri extra superflui o per il semplice metodo di calcolo previsto, il contratto potrebbe risultare svantaggioso, quantomeno se confrontato con le alternative offerte dal mercato.

STRUMENTI PER IL CALCOLO DEL COSTO DELL’ENERGIA

La situazione dunque è la seguente: da una parte ci sono le aziende, inconsapevoli di come gli operatori agiscano – innanzitutto – per il proprio tornaconto. Dall’altra ci sono gli operatori, forti della possibilità di proporre qualunque tipo di accordo in virtù della padronanza della materia. Un po’ quello che succede con le compagnie telefoniche per i contratti aziendali, o con le banche per l’erogazione di mutui e finanziamenti. Nel caso dell’energia elettrica i meccanismi sono gli stessi. Al minimo campanello di allarme è opportuno prendere in mano la situazione ed effettuare un calcolo accurato del costo dell’energia consumata. Strumenti automatici di calcolo non esistono ancora perché le variabili in gioco sono davvero tante (maggiorazioni, IVA, accise…). La soluzione allora è un’altra: verificare la bolletta.

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